The Ring Cover

The Ring – Black Door Escape

Location:
Accoglienza:
Scenografia:
Enigmi:
Originalità:
Scare Factor:
Bambini:
Attori:

4.5/5
2.5/5
5/5
3.5/5
4/5
4.5/5

No

Real Movie Experience di una calda serata di fine Maggio 2024. Black Door Escape mancava colpevolmente dalla nostra lista, e si tratta di un nome nuovo, nato dalla fusione di Escape Room Roma e Cogito Ergo Room, ma le loro stanza a tema film horror son ben note da diverse anni agli appassionati della capitale.

Eravamo un gruppo nuovo ed eterogeneo. Oltre a me, mia Sorella Beatrice, in cerca di una escape terrorizzante per ripetere l’esperienza de La Casa Del Male, e con lei la sua amica Luciana, appassionata di film del genere, ed alla sua prima escape room. Erano inoltre presenti i sempre validi Mario e Gennaro, più Dario detto Drome che aveva apprezzato molto la sua prima esperienza di un paio di settimane prime, Alcatraz di Eneru.

Ci siamo incontrati tutti di fronte a Black Escape Room a via del Casale Fainelli intorno alle 20.

Black Room Escape

 
Black Door Room a via del Casale Fainelli è la sede originale di quella che era Escape Room Roma, che adesso ben quattro sedi in tutta la città. L’ingresso ha spazio sufficiente ed ha alcune decorazioni a tema horror. Abbiamo potuto lasciare i nostri oggetti in un baule, prima di cominciare l’avventura.
 
Ho trovato molto facile arrivare a questa sede, e la posizione è comoda per tutti i tipi mezzi. Con la Macchina è vicinissima alla tangenziale, e abbiamo trovato un comodo parcheggio esattamente di Fronte. Con i mezzi publici abbiamo la metro monti Tiburtini che si trova ad un centinaio di metri.
 
Purtroppo l’accoglienza è stata qualcosa che non abbiamo trovato di nostro gradimento. Ahimè, già su questo sito ho parlato di come alcuni escape quando fanno il salto di qualità verso il grande publico, perdano la dimensione umana cercando di ottimizzare il profitto. La sera in cui abbiamo fatto l’escape la sede era chiaramente sotto staffata, e la ragazza che aveva il ruolo di Samara, bravissima peraltro, ha fatto l’accoglienza al gruppo dopo di noi vestita da scena, rovinando l’immersività. Anche il nostro master pareva non particolarmente entusiasta di essere al lavoro, dandoci un’introduzione alla stanza un pò tirata.
 
Può essere stato un caso, ma noterete anche che questa recensione è l’unica del mio sito che non abbia una foto. Nonostante ce ne abbiano scattata una con Samara, non ci è stata mai inviata, e quando l’ho richiesta mi hanno ghostato, per ben due volte.

The Ring Samara Origins

 

Ma andiamo all’escape vero è proprio, che comunque è un piccolo gioiello. Il vostro gruppo è di ritorno da una festa quando improvvisamente la vostra macchina si ferma nel cuore della notte. Costretti a scendere, vi trovate nel cortile di una fattoria che sembra apparentemente abbandonata ed in rovina. Venite improvvisamente investiti da un violento temporale, e non trovate nessun’altra soluzione che cercare riparo nella struttura fatiscente, dando inizio al vostro incubo.

Riguardo alle scenografie, non si possono che fare complimenti al livello di dettaglio e, soprattutto, degli effetti speciali da film. La stanza ha ormai qualche anno, ma tutt’oggi alza l’asticella, non solamente per gli oggetti di scena, ma per le sensazioni che riescono a trasmettervi. Sotto i vostri piedi sentirete la ghiaia nel cortile, e trasalirete ad ogni tuono.

Questi dettagli si traducono in una grande Immersività. Eravamo un gruppo insolitamente numeroso, ma lo svolgimento della storia c’ha tenuto sempre sul chi vive e l’attrice che interpretava Samara, sebbene non una bambina come nella storia originale, è stata in grado di coinvolgere ogni elemento del gruppo con un’ottima interpretazione.

The Ring Room

Se dovessi scegliere un punto di forza, sarei banale se parlassi degli effetti speciali, che insisto a lodare. Ma qualcosa che ho veramente apprezzato è stato il flow, come la storia scorresse in maniera non forzata fra i vari ambienti. Mentre in altre stanze che ho provato il gruppo veniva guidato dal master o dagli attori in ambienti differenti, dove c’attendevano scare jumps, qui erano la logica e gli enigmi a guidare le nostre scelte.

Come debolezze purtroppo l’accoglienza questa volta ha fatto cilecca, spero che sia stata un evento fortuito, e non una costante come avviene in altri posti.

Riguardo agli enigmi, questi sono quelli che vi potete aspettare da una stanza horror, ed in questo senso non sono neanche troppo banali. Chi fa la stanza non cerca di certo enigmistica sfidante, e la maggior difficoltà sta nel concentrarsi in situazioni di panico e tensione.


Per quello che riguarda l’originalità, la stanza utilizza meccanismi che ritroverete anche in altre stanze nel panorama Romano, quindi se ne avete fatte diverse, come è il mio caso, potreste intuire cosa vi aspetta. Conoscendo comunque da quanto questa stanza è presente, non ho dubbi che altri possano averne copiato le intuizioni e le situazione.

Giudizio finale

 

Abbiamo finito questa real movie experience in 60 minuti( normalmente ne sono previsti 70), ed io l’ho trovata ottima. Siamo rimasti tutti complessivamente molto soddisfatti della stanza, specialmente Luciana e Dario, che comunque erano alla prima esperienza horror.

Abbiamo concluso la serata da Inkanto, dall’altro lato di via dei Monti Tiburtini, ristorante peruviano anche questo dall’ottima scenografia. Il cibo c’ha però impressionato un pò meno, anche se abbiamo trovato tanta varietà.