Studio Houdini Cover

Lo Studio di Houdini – Magic Escape

Location:
Accoglienza:
Scenografia:
Enigmi:
Originalità:
Scare Factor:
Bambini:
Attori:

4/5
4.5/5
3/5
3.5/5
3/5

No

No

Escape pre-natalizio 2023. Avevamo fatto passare un pò di tempo dall’ultimo, ed eravamo tutti invogliati a farne uno nuovo. Io ero un pò spaventato dal traffico di questo periodo, ed anche se ho la fortuna di lavorare tutto il tempo da casa, ho ben presente come Roma diventi invivibile Roma sotto le feste, specialmente la settimana prima di Natale.

Abbiamo quindi scelto tra diverse opzioni che ci avrebbero permesso di giocare poco dopo le nove di sera, così da evitare il grosso degli ingorghi.
Non ce ne erano molti disponibili, senza che ci facesse troppo tardi, ma ci ha incuriosito lo studio di Houdini.

In primo luogo perchè nessuno di noi era mai stato alla sede originale di Magic Escape, e poi perchè la sede che abbiamo visitato finora, quella di San Giovanni, ci ha abituato ad un’altissima qualità.

Magic Escape

 

Si tratta della prima sede originaria di Magic Escape, che si trova vicino alla metro Annibaliano. Abbiamo poi scoperto che il nome della sala deriva dalla professione del suo proprietario, che è un prestigiatore, e la prima stanza che hanno inaugurato è stata proprio quella dedicata ad Houdini.
Facile venire con i mezzi, molto difficile parcheggiare con la macchina, dato che è una zona di locali e di studenti. Io ho dovuto faticare non poco.

Il locale stesso è un pò difficile da trovare, all’inizio di Via Bolzano, e si trova in fondo ad una ripida scalinata. Noi siamo arrivati all’ora di punta di un venerdì sera e non c’era molto spazio di movimento nella sala d’attesa. Abbiamo dovuto consegnare gli effetti personali ai master in quanto tutti gli armadietti erano pieni.
La nostra master Celeste ci ha narrato con molta enfasi l’introduzione alla stanza. Io ho apprezzato molto questo genere di narrazione, per me lo story telling è parte integrante dell’esperienza, un paio di miei compagni l’hanno trovato troppo impostata.

Lo Studio di Houdini

 

New York, anni ’20: Il più famoso escapista di sempre, Harry Houdini, è morto da poco per un atroce scherzo del destino. Prima di passare a miglior vita, ha incaricato il suo caro amico nonché grande scrittore, Arthur Conan Doyle, di nascondere nel suo studio un testamento. Chi lo troverà potrà di fatto considerarsi l’erede del più famoso mago di tutti i tempi. Molti hanno fallito, ed ora tocca al vostro gruppo, che ha solo 60 minuti di tempo.


La scenografia riproduce uno studio di inizio secolo, con tanto di libreria e molto oggetti che sembrano provenire direttamente da una bottega di un antiquario. Il tema è riprodotto abbastanza bene ma i materiali di gioco sembrano aver avuto una vita particolarmente intensa.


Comunque Ho trovato la stanza immersiva al punto giusto, la narrazione della master, l’oggettistica e la musica Swing che proveniva da una radiolina ci hanno fatto calare molto bene nel contesto.

Stanza Houdini

Il punto di forza della stanza a mio avviso è l’ambientazione che, nonostante la scenografia un pò vecchiotta in alcuni punti fa il suo dovere fino in fondo. Abbiamo anche apprezzato un paio d’enigmi che non avevamo mai incontrato finora.
Dal punto di vista delle debolezze va citato come la stanza sia del tipo di prima generazione e quindi non ci sono effetti speciali e momenti wow che sorprendono il giocatore.
Noi abbiamo trovato gli enigmi medio facili, e abbiamo proceduto in maniera abbastanza spedita, ma un paio c’hanno veramente dato del filo da torcere.
La stanza non risulta particolarmente originale, nonostante la storia inedita.

gruppo Houdini

Giudizio finale

 

Abbiamo finito in tempo, ed abbiamo necessitato di un paio d’aiuti verso la fine, un peccato dato che pensavamo poter finire senza.
Magic Escape ci ha abituato a scenografie fantastiche come la stanza dedicata a Tesla, e ad a storie convolute tratte da film, come V per Vendetta o Creature Fantastiche. Lo studio di Houdini probabilmente ci avrebbe colpito 5-6 anni fa, ma adesso non è al livello delle altre.


Penso sia comunque una buona stanza per neofiti, adatta alle famiglie ed ai bambini. Non è invece adatta a chi ha qualche disabilità, dato che richiede di infilarsi in spazi angusti, e la stessa sala si trova alla fine di una ripida scalinata.

Volevamo concludere la serata con una birra, ma i locali in zona non ci sono sembrati adatti a noi boomers.
Dopo l’ultimo disperato tentativo da parte di Paolo di farcela consumare da McDonald, andato miseramente a vuoto peraltro, ci siamo diretti ognuno a casa sua.

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