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Accoglienza:
Scenografia:
Enigmi:
Originalità:
Scare Factor:
Bambini:
Attori:
No
Sì
Escape di metà Agosto 2023 in una Roma deserta. Eravamo in quattro per l’occasione, ed oltre a me c’erano Mario, Fabrizio e Cristiano. Fra di noi c’era chi era tornato da poco dalle vacanze e chi non ne aveva fatte per nulla. In fin dei conti il vero nerd in vacanza non ci va mai.
La nostra bucket list comprende una sfilza di escape room, e pensavamo di concederci qualche gemma approfittando delle offerte estive. Avevamo notato stanze scontate su Groupon e la nostra attenzione è stata attirata da Infected, dopo l’esperienza estremamente positiva che avevamo avuto con Alice a Questhouse.
Alla fine non abbiamo comprato il voucher, dato che avremmo dovuto usufruirne durante la settimana e non siamo riusciti a coordinarci, ma ci è andata bene lo stesso. Abbiamo attraversato una Roma spopolata per raggiungere l’escape, che si trova in prossimità della Zona universitaria, vuota in agosto, ed è stato quasi irreale trovare parcheggio esattamente di fronte.
Questhouse
Abbiamo già parlato di Questhouse nelle pagine di questo blog per la loro stanza capolavoro Alice. La zona centrale è veramente di comodo accesso con i mezzi, infatti ci sono molti tram che passano lì e la fermata metro policlinico è in prossimità. Il grosso problema lì è il parcheggio, che chiaramente non abbiamo incontrato questa volta, ma si può arrivare facilmente in macchina da qualsiasi zona di Roma.
L’escape è in un seminterrato vicino alla Sapienza, tra appartamenti lussuosi e studi di avvocati. L’interno è vecchio ma è stato decorato quasi completamente, ed anche l’ingresso si presenta in maniera fantasiosa. La stanza di attesa, provvista di armadietti, si trova al piano terra ed è abbastanza spaziosa.
La nostra Master Sabrina si è dimostrata gentilissima, sin dalla prenotazione, quando mi ha chiamato per fornire informazioni sulla mia richieste. C’ha poi fatto vivere un’esperienza di gioco perfetta. Dopo l’escape si è anche intrattenuta con noi a discutere sulla scena escape Romana.
Infected
Il mondo è stato colpito da un’apocalisse Zombie e pochi sopravvissuti conducono un’esistenza di stenti trincerati dentro dei bunker sparsi in quella che era la città di Roma. In uno di questi un professore Russo è vicino alla scoperta di un vaccino che salverà l’umanità annientando il morbo. Qualcosa improvvisamente é andato storto e si è perso contatto con il lui e la sua equipe. Il vostro gruppo è stato mandato all’avanscoperta.
La scenografia di Infected è bella anche se non al livello di Alice. Questa è la tipica stanza che commentiamo dicendo che 4-5 anni fa c’avrebbe colpito molto, mentre adesso la competizione a Roma è molto più serrata. Ho trovato comunque l’utilizzo delle luci e dei suoni estremamente efficace e parte integrante dell’esperienza.
L’immersività è estrema, e questo è dato dall’inizio, in cui si viene catapultati nell’azione, dal bunker ben ricostruito, e dai diversi input che giungono attraverso mezzi completamente diversi quali voci, suoni e registrazioni video. Soprattutto l’introduzione è particolarmente azzeccata e alcuni di noi hanno ammesso di avere perso l’orientamento e di non sapere quale fosse la porta dalla quale eravamo entrati.
Maggiore punta di forza è sicuramente l’atmosfera ansiosa che viene generata, che viene tenuta tale attraverso messaggi, suoni e da azzeccati interventi attoriali che segnano lo scorrere del tempo. Quello che abbiamo apprezzato anche è stata la difficoltà degli enigmi, che c’hanno messo alla prova. Alcuni di essi erano veramente molto originali.
Sul piano delle debolezze, a volte gli stessi enigmi potevano essere al limite del frustrante, e c’è da dire che alcuni indizi a nostra opinione non erano molto logici, o forse peccavano di una non corretta localizzazione (dato che la stanza è stata originariamente sviluppata per un publico Russo). Io personalmente ho trovato un pò snervante l’audio. Essendo un boomers il mio udito non è più così buono ed ho avuto difficoltà a comprendere i messaggi radio. Questo in realtà non era dovuto ad una cattiva acustica ma è stato fatto di proposito.
Tornando ai puzzle, come detto erano sfidanti, e c’erano pochi lucchetti, prerogativa di Questhouse. Per questo mi sentirei di consigliare la stanza a gruppi in cerca di una sfida. La nostra master è stata molto in gamba a dare i suggerimenti nel momento giusto, poco prima che spendessimo troppo tempo su quelli che probabilmente non avremmo risolto.
La stanza è anche molto originale. Il il tema dell’apocalisse Zombie, che nell’industria dell’intrattenimento recente è fin troppo popolare, nelle escape room è invece usato molto poco. A Roma mi viene in mente solamente la stanza di Game Over, che non raggiunge questo livello di dettaglio.
Giudizio finale
Siamo riusciti a finire in tempo, ma abbiamo necessitato di diversi aiuti. Abbiamo molto apprezzato la stanza, e Questhouse ha confermato la sua alta qualità. Come già anticipato, la consiglierei ad adulti in cerca di una sfida, ma è comunque godibile ed immersiva anche se non siete esperti.
C’è anche la possibilità di giocare la stanza con interventi attoriali, noi l’abbiamo fatto ed occorre richiederlo in anticipo. Anche se questo non è parte integrante del gioco, secondo me dona qualcosa in più e la rende più godibile. Non cosiglierei invece la stanza a bambini o giovani adulti.
In zona ci zona diversi locali, anche etnici. Siccome non abbiamo trovato accordo su dove mangiare, abbiamo infine ripiegato sui Balestrari, che propongono la più classica cucina romana.
Ohh entusiasmante recensione! Peccato non esserci ma Alla prossima vengo anche io! (Daje)👻👻
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