Esperienza avuta a fine Novembre 2023, con il mio amico Valerio che, pur essendo di recente diventato critico riguardo alle escape room, era desideroso di provare questa nuova avventura. Con noi il figlio Davide di undici anni e Fabrizio, molto spesso compagno di avventure. Tutto è nato da un’idea di Valerio, che ne aveva sentito parlare in termini positivi.
Ero anch’io molto curioso poiché avevo già visto la pubblicità diverse volte, e inoltre sapevo che era gestita dallo stesso imprenditore vulcanico di Game Over, sinonimo di eccellenza nell’ambito dell’intrattenimento interattivo.
Cube Challenges
Cube Challenges si trova all’inizio di viale Marconi, a dieci minuti a piedi dalla stazione Roma Trastevere, in prossimità di Piazzale della Radio. La zona è storicamente nota per la difficoltà nel trovare parcheggio, e personalmente ho avuto qualche difficoltà anche ad individuare l’ingresso. Esso si trova nel seminterrato della Galleria Marconi, zona commerciale nella quale non mi ero mai inoltrato.
L’entrata di Cube Challenges colpisce immediatamente per le sue decorazioni a tema tecnologico e l’uso suggestivo delle luci al neon. Vicino all’ingresso, è possibile notare elementi familiari provenienti da Game Over Escape, come il celebre Trono di Spade, che una volta decorava una delle stanze smantellate. Le ragazze alla reception sono state estremamente gentili e disponibili, fornendoci dettagliate spiegazioni sulla struttura e sul funzionamento degli orologi assegnati a ciascuno di noi.
Come Funziona
Il concetto di gioco di Cube Challenges richiama chiaramente alcune famose sfide televisive, come Crystal Maze, ampiamente popolare nel Regno Unito, o Ciao Darwin. Questa arena labirintica è creata dal franchising greco Game Over, noto anche per le escape room, offrendo così la possibilità a numerosi gruppi di partecipare e, in un certo senso, competere fra di loro.
Ogni stanza iper-decorata all’interno di Cube Challenges è un gioco a sé stante. Prima di accedere a una delle ventisei stanze disponibili, facendo il check-in con l’orologio fornito, i giocatori possono scegliere tra tre distinti livelli di difficoltà. Le prove sono suddivise in tre categorie: abilità cerebrale, abilità fisica e destrezza. Ogni stanza presenta un tema unico, spiegato dettagliatamente da un monitor all’ingresso. È possibile giocare in squadre da due a sei giocatori, e mentre ci si muove con gli altri team all’interno del labirinto, si può monitorare il punteggio di tutti in uno schermo dedicato.
Come punto di forza principale, Cube Challenges offre la possibilità di competere non solo contro gli altri partecipanti, ma anche contro se stessi. Alla fine del gioco, viene assegnato un punteggio e i giocatori possono tornare in futuro per cercare di migliorare il proprio risultato. Con un’ampia varietà di stanze disponibili, sicuramente ce ne sarà qualcuna che vi appassionerà.
Dal Punto di vista delle debolezze, alcune stanze non funzionavano correttamente, molte avevano segni d’usura, ed in alcuni casi abbiamo trovato la prova difficile da capire.Noi siamo poi andati in un Sabato pomeriggio, ma verso sera la struttura tende a divenire particolarmente affollata.
Ad ogni modo, Cube Challenges rappresenta comunque una sfida innovativa e originale, capace di offrire un’esperienza unica nel suo genere.
Giudizio finale
Abbiamo trascorso un piacevole pomeriggio in gruppo, anche se non sono completamente certo se ripeterò l’esperienza in futuro. Cube Challenges comunque merita una visita, ed un plauso al vulcanico imprenditore di Game Over, che dal punto commerciale ha risolto due problemi di business delle escape rooms: la longevità e la capacità d’afflusso. Si può tornare infatti a competere( e chi lo farebbe mai in una escape room), e si può giocare in contemporanea con decine di persone.
L’esperienza è paragonabile a una escape room? No di certo, vi è una sostanziale differenza. Qui non troverete gli enigmi e l’immersività che si vivono in una ben congegnata.
Qual’è la differenza? Nelle prove fisiche, che si possono fare con diversi gruppi all stesso momento. E mi raccomando di vestirvi nella maniera più adeguata, abbiamo visto gruppi cambiarsi prima di depositare le loro cose negli armadietti
È per tutta la famiglia? Qui esiterei un attimo, pensando a come io ed il mio Amico Valerio siamo rimasti appesi alle pareti come Boomeroni durante una delle prove, sperando che il conteggio finisse presto. Pertanto, ritengo che Cube Challenges sia più adatta a gruppi di amici atletici e in forma, piuttosto che a famiglie con bambini piccoli.