Boleskine-House-Runaway

Boleskine House – Runaway Escape

Location:
Accoglienza:
Scenografia:
Enigmi:
Originalità:
Scare Factor:
Bambini:
Attori:

3/5
5/5
4.5/5
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2/5

No
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Avevo sentito parlare bene di Runaway Escape, l’ultimo arrivato nel mondo delle escape Romane, ed l’ho proposto al mio gruppo, come conclusione di un week end di Giugno.In particolare ero attirato da Boleskine House, in quanto la storia di questo luogo, realmente esistente, è ricca di mistero e si intreccia con quella di Aleister Crowley, occultista di inizio secolo, e di Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin.

Eravamo in tre: io, Paolo e Mario. Abbiamo dovuto inizialmente vincere la ritrosia di Mario, data che l’escape room si trova in zona Forte Bravetta, e non è ben collegata con i mezzi publici, ma la voglia di provare qualcosa di nuovo ha prevalso alla fine.

Dovevamo essere quattro, ma all’ultimo momento la sorella di Paolo ha defezionato, lasciandoci in tre. Un numero un pò basso per affrontare una stanza così difficile, ma non ci siamo persi d’animo.

Runaway Escape Roma

 

Runaway Escape ha aperto abbastanza recentemente, nel 2021, in zona Forte Bravetta, Colli Portuensi. Non capito molto spesso in zona, ed tornandoci ho capito il perchè. La zona è residenziale e non è servita molto bene dai mezzi di trasporto. Avete bisogno della macchina per arrivarci, ma c’è da dire che è molto facile trovare parcheggio direttamente di fronte.

La struttura è nuova e decorata a tema, hanno al momento 5 stanze e stanno lavorando per aggiungerne delle nuove. Non ci sono locali nelle vicinanze, dopo la partita abbiamo dovuto viaggiare 5 minuti in macchina per trovarne un posto dove bere qualcosa. Peraltro il fatto che fosse Domenica Sera non ha facilitato.

Dentro sono stati tutti molto gentili, ed il ragazzo che c’ha fatto da Master era un vero appassionato, e ci ha parlato dei futuri piani di Runaway di aprire un pub nei locali sovrastanti. Questo ci avrebbe veramente svoltato la serata e poi permetterebbe agli avventori di giocare direttamente in loco con le escape box, proposta unica di runaway che c’ha incuriosito molto.  Al momento l’esperienza è prenotabile a domicilio.

Boleskine House

 

La storia è estremamente ricercata è narrata dalle voci fuori campo. Siamo nel 1920 e la macchina del gruppo si è fermata in una foresta sulle rive del lago di Loch Ness. Non c’è nessuno nei paraggi e l’unico posto in cui cercare aiuto è una villa all’apparenza abbandonata nei paraggi, che si scoprirà essere la Boleskine House, residenza del mago Aleister Crowley.

Le scenografie sono ricercate e molto curate. Oltretutto gli effetti sonori e le luci sono veramente ben fatti, e contribuiscono ad aumentare il senso di mistero mano mano che si progredisce nell’avventura. Tuttavia alcuni suoni sono un pò troppo alti però (Ho ancora nelle orecchie il fischio dell’apparecchio telefonico).

Ovviamente l’immersività per me è stata molto alta, e devo dire che la storia della stanza mi ha incuriosito molto, e sono andato a cercarne su Wikipedia tutti dettagli in anticipo. Avevo già sentito diverse volte citare la figura di Aleister Crowley, anche leggendo “il pendolo di focault” di Eco, ma non ne conoscevo a pieno la storia.

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Quali sono i punti di forza? Sicuramente l’enigmistica, se siete un gruppo che apprezza le sfide e avete diverse escape room alle vostre spalle, quantomeno apprezzerete. Inoltre, anche la storia che c’è dietro, così elaborata, ne infittisce il mistero, e ti spinge a ricercare più informazioni una volta terminata.

Se la complessità può essere amata da alcuni, per altri può essere un ostacolo. Per esempio l’inizio di un’escape room in genere è la parte più difficile, noi siamo stati circa 25 minuti cercando di capire l’enigma iniziale. Devo anche dire che c’era un oggetto che si calava male nel contesto del 1920, ed il mio cervello l’ha filtrato fuori, pensando che fosse stata una dimenticanza del master. Mi sbagliavo.


Seppur molto difficili, gli enigmi sono ben calati nel contesto dell’enigmistica ed in alcuni casi inediti. I lucchetti sono pochi. Poi, il nostro master è stato così gentile da lasciarci un’ora e mezza, ed aiutarci solamente quando necessario, e così l’abbiamo goduta a pieno. È comunque richiesto un buon senso di logica ed un’ottima capacità di osservazione.

Si tratta ad ogni modo di una stanza originale, per la quale gli ideatori hanno messo insieme una storia che ha radici nel mondo dell’occultismo e della magia. Non è una stanza che spaventerà gli amanti dei jump scares, ma comunque si manterrà una sensazione di costante mistero e tensione.

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Giudizio finale

Come detto abbiamo impiegato molto tempo ad uscire, probabilmente se avessimo avuto a disposizione solamente un’ora ce la saremmo goduta molto meno.

L’esperienza è stata comunque immersiva e ci siamo divertiti molto. Scenografia ed enigmi all’altezza delle più moderne stanze di Roma, cercherò di tornare, magari con mio nipote per provare la stanza a tema Jumanji più indicate ai bambini.

Dopo abbiamo dovuto girare parecchio per trovare un posto per prendere qualcosa da bere, abbiamo trovato l’interessante Hop and Oak, un beer garden che serve birre artigianali e frequentato da una clientela Hipster.