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Accoglienza:
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Originalità:
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Bambini:
Attori:
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Escape di metà luglio 2024: un’ottima occasione per far provare a Gennaro l’ultima escape room arrivata sulla scena romana, e per di più a due passi da casa sua. Con noi c’era anche Paolo, finalmente di ritorno dopo una lunga assenza, ma in forma smagliante come sempre.
Nonostante il gruppo fosse in formazione ridotta, non ci siamo lasciati scoraggiare e siamo rimasti altrettanto competitivi. Abbiamo scelto di affrontare la stanza _Alice in Wonderland_, una delle novità più recenti della capitale, di cui avevo sentito parlare molto bene.
Runaway Escape Room
Runaway Escape si trova nella zona di Forte Bravetta, Colli Portuensi. È un’area residenziale non particolarmente ben servita dai mezzi pubblici, quindi avrete bisogno della macchina per arrivarci. La buona notizia è che trovare parcheggio è molto facile; ogni volta che sono venuto, ho sempre trovato posto a pochi metri dall’entrata.
La struttura è nuova e decorata a tema, con dettagli curati persino nei bagni. Ogni volta che torno, noto che si espandono con nuove stanze, occupando gli spazi adiacenti. Questa volta abbiamo trovato anche un pub al piano superiore, che serve hamburger, patatine e birre, e ospita statue a grandezza naturale dei supereroi Marvel. È un’ottima opzione per concludere la serata o per aspettare i propri figli, e noi non ci siamo fatti pregare.
Il personale è molto gentile e professionale, e la nostra game master si è occupata sia dell’accoglienza che dell’introduzione alla stanza.
Alice nel paese delle Meraviglie
Seguendo un coniglio bianco in una tana, vi ritrovate in un mondo magico popolato da strane creature, dove la realtà è completamente stravolta. Riuscirete a sfuggire alla Regina di Cuori e alle sue guardie prima che la porta di ritorno al vostro mondo si chiuda per sempre, entro sessanta minuti?
La stanza Alice vanta una scenografia modernissima. A Runaway Escape, molte delle stanze sono fornite da Indestroom, un provider ungherese, ma Runaway aggiunge un tocco personale, arricchendo e migliorando le decorazioni. Già dall’ingresso si percepisce l’impegno dedicato a rendere il Paese delle Meraviglie il più stravagante possibile. Un altro aspetto notevole è il numero e la dimensione delle stanze che compongono l’avventura.
L’esperienza è giustamente immersiva e la curiosità di scoprire cosa vi aspetta spinge a proseguire. Tuttavia, un po’ più di narrazione iniziale non avrebbe guastato, e la voce pre-registrata ha reso l’introduzione leggermente asettica.
Quello che abbiamo apprezzato di più, oltre alle ampie dimensioni delle stanze e alla ricchezza delle decorazioni, sono stati gli enigmi: competitivi e molto vari. Questi sono di tipo elettronico e magnetico e coinvolgono davvero tutti i sensi.
Se vogliamo fare i pignolazzi e trovare qualche debolezza, alcuni di noi hanno notato che la natura competitiva degli enigmi potrebbe renderla meno adatta alle famiglie. Personalmente, avrei gradito un po’ più di narrazione iniziale per accompagnare meglio la sfida.
Abbiamo già accennato agli enigmi come uno dei punti di forza della stanza: modernissimi e basati su meccanismi magnetici, rappresentano una vasta gamma di sfide tipiche di una escape room moderna, comprese alcune prove di abilità manuale.
Considerando il tema, che è piuttosto comune, si può dire che la stanza, pur essendo una gioia per gli occhi, non offre un’esperienza particolarmente originale.
Giudizio finale
Abbiamo concluso la partita con un paio di minuti di anticipo, in una prestazione decisamente buona. E del resto eravamo una formazione decisamente competitiva, anche se abbiamo skippato un’enigma di tipo manuale sui quali spesso ci blocchiamo. La stanza c’è piaciuta, soprattutto a Gennaro che ha apprezzato la varietà dei props.
È una stanza davvero ben realizzata, anche se non raggiunge le vette di Alice di Questhouse. La consiglierei sicuramente agli escapers che amano la competizione e, perché no, anche alle famiglie. Tuttavia, è meno adatta a chi ha disabilità, dato che ci sono passaggi angusti e la stanza si trova alla fine di una rampa di scale.
Abbiamo concluso la serata nel pub al piano superiore, sempre di proprietà di Runaway Escape. Anche se l’offerta non è vastissima, rappresenta comunque una comoda soluzione, specialmente se volete lasciare i vostri figli a cimentarsi con una escape room. Ci siamo promessi di tornare per partecipare alla serata quiz.