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La Monaca di Valkenburg – GetOut Escape

Location:
Accoglienza:
Scenografia:
Enigmi:
Originalità:
Scare Factor:
Bambini:
Attori:

3.5/5
5/5
4/5
4/5
5/5
3.5/5

No

Ultima Escape Room prima delle vacanze estive 2023, volevamo chiudere veramente col botto, e la monaca di Valkenburg era nella nostra lista da tempo. Avevamo sempre rimandato perché la location non è facile da raggiungere da Roma Nord-Ovest( io abito a Torrevecchia), ad ogni modo abbiamo cercato di organizzare questa volta in largo anticipo per ovviare qualsiasi difficoltà.

 

Il costo della stanza richiede almeno 4 persone con cui giocarla, e dovevamo inizialmente essere in 5. Fabrizio ha poi rinunciato perché nel bel mezzo di uno dei famigerati giri della morte accenturini.

 

Eravamo io e Cristiano, in macchina insieme da Torrevecchia passando dall’Aurelia, e Paolo e Mario che sono arrivati con la metro C. Ci siamo ritrovati per una cena veloce e comunque buona da Spizzala a base di pizza al taglio e birra artigianale, prima di gettarci in questa nuova avventura, questa volta dalle tinte horror.

GetOut Escape Roma

 

Get Out Escape si trova nel piano semi-interrato di un condominio. Si entra da una rampa, dove è anche possibile parcheggiare la macchina, e, dal momento in cui vi mettete piede, vi trovate catapultati nel gioco. Pagamento, messa da parte degli effetti personali ed iscrizione all’associazione culturale, sono tutti integrati nell’esperienza.

 

La location è nel quartiere Giardinetti, a 15 minuti di distanza a piedi dalla fermata della metro C, appena fuori dal Grande Raccordo Anulare in una zona residenziale. Non facile da raggiungere per noi che venivamo dall’altra parte di Roma. L’ Accoglienza è stata veramente top, a GetOut sono veramente degli appassionati, lo abbiamo capito non solo dalla cura dei dettagli, ma anche dalla chiacchierata finale. Quello che è piaciuto a tutti noi è che ci si ritrova subito nell’avventura, dal momento in cui si bussa all’uscio, si viene calati nei panni del detective VanMeer e della sua squadra.

La Monaca Di Valkenburg

 

La storia della Monaca di Valkenburg è molto complessa è vi viene narrata dal Master/Attore. Uno di voi( io nell’occasione) è il detective VanMeer, che ha recentemente perduto la memoria. Prima di perderla era sulle tracce di uno spietato serial killer, e gli ultimi indizi portavano ad un convento abbandonato. Dal punto di vista scenografico, tutto è molto efficace.

 

Il convento in cui si svolge l’avventura è ricostruito molto bene, con diversi ambienti. Non ci sono effetti speciali come in alcuni escape moderni, ma la parte del leone la fanno le musiche, molte azzeccate ed in sincrono con i colpi di scena, e gli effetti di luce.

 

Dato che si viene catapultati fin dal principio nella storia, l’immersività è alta, ed è tenuta tale dal fatto che le comunicazioni con il master/attore, avvengono attraverso un walkie talkie. Il master riesce anche a creare un’atmosfera incalzante narrando eventi che avvengono in contemporanea.

 

Punto di forza principale è sicuramente la storia elaborata con i finali alternativi, in cui le decisioni del gruppo possono portare ad un finale rispetto che ad un altro. Poi ho apprezzato molto un paio di situazioni di puro terrore che si sono create, ed un plauso va certamente rivolto all’attrice che interpretava la monaca.

Andando alle debolezze, in scrittura si dice spesso “tell do not show”, ovvero racconta, non mostrare. Penso che in una escape room valga il principio contrario, il bravissimo Master a volte eccedeva negli spiegoni. Io comunque non ho avuto difficoltà a seguire l’intricato intreccio, ma qualcuno potrebbe averne.

 

Riguardo agli enigmi, voglio precisare che chi fa una stanza horror lo fa per le sensazioni e l’atmosfera, ed i puzzle passano in secondo piano. In questo caso c’erano anche enigmi validi, non difficili, ma comunque resi sfidanti dall’oscurità e dall’atmosfera incalzante. Il gruppo non sapeva mai quanto la monaca sarebbe apparsa!

 

La stanza è super originale, per la commistione di generi. È un horror con attori che appassionerà gli amanti del genere, ma è anche qualcosa di più, al limite di un LARP. Se vi calerete nella parte sicuramente lo godrete di più.

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Giudizio finale

 

A noi è piaciuto, molto, e per me è un must per gli amanti delle atmosfere horror a Roma. Il fatto che combini più generi e stato senz’altro apprezzato, non l’ho trovato spaventoso come altre stanze, per esempio Ouija, ma chi cerca qualcosa in più sul versante della storia rimarrà soddisfatto.

 

Mi ha lasciato soprattutto la sensazione di qualcosa di nuovo e mai provato, che dopo il considerevole numero di stanza che abbiamo provato non è scontato.

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